Il 23 agosto, dopo settimane di attesa, Ikea fa uscire il nuovo catalogo 2013. Quali sono le novità? Il catalogo online presenta numerosi contenuti extra che sono visualizzabili anche in negozio, tramite la versione cartacea, scaricando l’app del catalogo e scattando una foto alle pagine.

L’idea è semplice, come tutte le cose Ikea, ma non banale.

L’implicito manifesto di transmedialità di questo nuovo progetto Ikea è evidente già nelle primissime pagine del catalogo, in cui è descritta la storia di una vecchia poltrona del 1951, ridisegnata e distribuita nuovamente per l’anno in corso e accompagnata da un video che ci racconta storie di famiglia, di grandi e piccole imprese, di ambienti intimi e di successo. Perfino il video di presentazione del catalogo è un pezzo del puzzle: non è solo la storia di una nuova tecnologia e di nuovi design, ma uno strumento per renderci sempre più familiari i prodotti e l’azienda con una esperienza versatile.

Ikea, come già in passato, ci racconta una storia e non una qualunque, ma una storia transmediale che si dipana su ambienti diversi: online, su smartphone, in negozio, a casa.

Non è la prima volta che questo capita: un esempio troppo dimenticato è quello costituito dai murder party che Ikea organizzava per avvicinare la realtà svedese all’utente italiano. Il classico giallo viene sostituito dalla collettività che gioca il giallo.

Ho comprato un Billy. Ora ho un posto per i libri da leggere sul mio Klippan.

Questo del catalogo è l’ultimo esempio di un’azienda che da decenni costruisce set di storie per diffondere il proprio brand. I prodotti non sono semplici produzioni ma veri e propri protagonisti. Tutto ha un nome e una storia: una libreria, una poltrona, perfino un sottopentola.

«Ho appena comprato Billy, finalmente i miei libri avranno un degno posto in salotto» è una frase che probabilmente tutti hanno sentito o pronunciato almeno una volta. In primo luogo è creata un’implicita antropomorfizzazione degli oggetti e dei designer; e quindi un legame simpatetico col prodotto e il suo creatore. La diretta conseguenza è che Ikea, come nel caso del nuovo catalogo 2013, può permettersi di raccontare storie sul vivere la casa senza focalizzarsi sui prodotti perché già personaggi noti.

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