Modelli di transmedialità: Pottermore

Modelli di transmedialità: Pottermore

Il racconto transmediale, come visto in precedenza, è frammentato, ma mai a scapito del suo insieme. Non solo sviluppa una storia sfruttando mezzi differenti, ma genera anche nuovi coinvolgimenti con il suo pubblico e, di conseguenza, apre la strada a nuovi approcci di marketing.

Distinguiamo almeno due modelli di sviluppo di un racconto transmediale: il modello portmanteau e e quello del franchise.

Il modello del franchise definisce quel racconto transmediale che si sviluppa su piattaforme multiple al fine di creare un insieme di esperienze individuali. L’esempio principe è rappresentato da Matrix che annovera oltre al film, graphic novel, cartoni animati e videogiochi con storyline parallele. Per non parlare dei prequel e dei sequel che costituiscono l’applicazione più famosa del franchise.

Transmedia Franchise
© Robert Pratten

Il modello portmanteau, invece è applicato al racconto transmediale che si sviluppa su piattaforme multiple al fine di contribuire a una singola esperienza.

Portmanteau Transmedia
© Robert Pratten

La divisione è solo teorica. Generalmente si ritrova, infatti, un mix tra i due modelli, ognuno a supporto dell’altro.

Mix of Transmedia Types
© Robert Pratten

L’universo Harry Potter, in questo caso, è esemplare. Terminata la saga dei libri e i film, la Rowling, nell’agosto del 2011, ha lanciato Pottermore, sito web e nuova esperienza narrativa.

Prodotto da Sony, Pottermore si configura a pieno come racconto transmediale. L’utente è portato a ripercorrere in prima persona la storia dei libri: dall’accettazione a Hogwarts, allo smistamento in casate, alla esercitazioni in Incantesimi e Pozioni. Ogni anno vengono sbloccati i contenuti di un libro diverso della saga, generando un racconto sul lungo periodo. La scommessa sarà riuscire a gestire un’esperienza simile per sette anni, senza invecchiare o annoiare.

Nel ripercorrere le vicende di Harry Potter, l’utente/lettore/giocatore risolve giochi ed enigmi e sblocca contenuti speciali, non inclusi nei libri, che approfondiscono il mondo e le storie dei personaggi della saga.

Ai film e ai libri, quindi, si aggiunge un’esperienza narrativa diversa che amplifica i contenuti della storia e genera maggiore coinvolgimento. A Pottermore si affiancherà in autunno The Book of Spells.


The Book of Spells, videogioco per PlayStation 3, è il primo titolo dei Wonderbook™, giochi di realtà aumentata. Il cerchio si chiude e, sfruttando nuove strategie di audience engagement, la Rowling riesce a far sopravvivere il fascino (e il successo) di Harry Potter, anche a saga conclusa.